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Decisioni del comitato Hevesi / Dichiarazione del Consiglio federale

Dichiarazione del Consiglio federale concernente le decisioni del comitato
Hevesi

Il Consiglio federale non comprende affatto come il comitato posto sotto la
presidenza di A. Hevesi abbia potuto prospettare misure coercitive da parte
delle cittą e degli Stati americani contro imprese svizzere e come certi membri
del comitato abbiano addirittura previsto sanzioni contro le medesime.

Tali sanzioni sono controproducenti, ingiustificate e illegali. Mettono in
pericolo le buone relazioni bilaterali tra la Svizzera e gli Stati Uniti. Il
Consiglio federale non si lascerą influenzare da siffatti tentativi di
pressione.

La Svizzera, e in particolare anche le banche svizzere, hanno preso
provvedimenti di vasta portata e senza precedenti in relazione al ruolo da loro
svolto nel corso della Seconda guerra mondiale. I loro sforzi sono stati
riconosciuti a pił riprese dai governi americano e israeliano. Le sanzioni
costituiscono una minaccia per l“attuazione di questi provvedimenti. Esse
attizzano la polemica e lo scontro senza servire in alcun modo agli interessi
delle vittime dell“Olocausto.

Il governo americano si č gią opposto pił volte a sanzioni di questo tipo da
parte delle cittą e degli Stati americani. Il Consiglio federale si attende ora
ch“esso onori i suoi impegni internazionali impedendo tali sanzioni.

Il Consiglio federale ha preso atto del fatto che le imprese svizzere colpite
intendono agire in giudizio contro tali sanzioni. Nei limiti delle sue
possibilitą, presterą loro il necessario sostegno. Il Consiglio federale sta
anche esaminando quali altri passi possano essere intrapresi, in particolare
nell“ambito dell“OMC.

Il Consiglio federale esorta gli autori delle denunce e i funzionari delle
autoritą locali degli Stati Uniti a rivenire a una discussione seria e pacata
sulle questioni in sospeso e ad astenersi da siffatte minacce inaccettabili.

Cancelleria federale
Servizio d“informazione

02.07.98