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Riunione della Commissione culturale consultiva italo-svizzera (Consulta)

DIPARTIMENTO FEDERALE
DEGLI AFFARI ESTERI					Berna, 21 novembre
1997

Comunicato stampa

Riunione della Commissione culturale consultiva italo-svizzera (Consulta)

Le relazioni culturali fra la Svizzera e l'Italia sono sempre più intense e
qualificate, ma sforzi supplementari sono necessari sia sul piano
dell'insegnamento dell'italiano in Svizzera, sia su quello del riconoscimento
dei titoli di studio. A questa conclusione è giunta la Consulta culturale
italo-svizzera, riunita oggi a Roma per la sua riunione annuale. Quale segno
del valore delle relazioni tra i due Paesi è stata salutata l'iniziativa del
Governo italiano di offrire una settimana culturale italiana alla Svizzera in
occasione del 150° anniversario dello Stato federale.

La Commissione culturale italo-svizzera ha passato in rassegna l'insieme delle
relazioni culturali fra i due soli Paesi aventi l'italiano come lingua
ufficiale. Se complessivamente i rapporti culturali nei vari campi sono
considerati in modo positivo, soprattutto per quanto concerne i contatti
giornalieri fra le regioni di confine, miglioramenti sono da ricercare nel
settore del riconoscimento dei titoli universitari, segnatamente per la
neocostituita Università della Svizzera italiana, e dell'insegnamento
dell'italiano in Svizzera.

Al capitolo del riconoscimento dei titoli universitari la delegazione svizzera
ha annunciato la prossima apertura di un negoziato per la conclusione di un
accordo sul riconoscimento reciproco delle equivalenze nel settore
universitario. Accordi analoghi sono già stati conclusi dalla Svizzera con la
Germania, l'Austria e la Francia. La parte italiana ha fatto sapere di essere
interessata alla conclusione di questo accordo. La delegazione svizzera ha
sottolineato la particolare importanza che l'accordo riveste per la
neocostituita Università della Svizzera italiana, che ambisce ad un
riconoscimento del diploma ivi conseguito anche in considerazione dell'elevato
numero di studenti italiani che frequentano le tre facoltà dell'ateneo.

Nell'ambito della cooperazione universitaria, la Consulta intende favorire
incontri e contatti tra i responsabili dei servizi universitari dei due Paesi.
La Commissione ha preso atto con soddisfazione che sono stati siglati una
ventina di accordi interuniversitari sulla mobilità degli studenti e dei
dottorandi.

La questione dell'insegnamento dell'italiano in Svizzera è stata oggetto di
attento esame da parte della Commissione. La delegazione svizzera ha informato
circa il nuovo regolamento concernente il riconoscimento degli attestati
liceali di maturità, in vigore dal 1° agosto 1995. Questo prevede che quale
prima lingua "straniera" venga insegnata una lingua nazionale, che può essere
l'italiano, il tedesco o il francese a seconda delle regioni linguistiche. La
posizione dell'italiano ne risulta avvantaggiata, anche se la Consulta avrebbe
auspicato l'obbligatorietà dell'insegnamento dell'italiano per almeno due
anni. Da parte italiana è stata sottolineata la necessità di migliorare la
situazione dei corsi di lingua e cultura italiana per i figli dei cittadini
italiani residenti in Svizzera, corsi troppo sovente relegati al di fuori
dell'orario scolastico normale o in sostituzione di altre materie anche
importanti. Questa situazione è in contrasto con gli sforzi intrapresi
dell'Italia: sono 213 gli insegnanti italiani impegnati nei corsi, di cui 115
di ruolo provenienti dall'Italia. La spesa annualmente sostenuta dall'Italia è
di 27 miliardi d lire (circa 23 milioni di franchi). Da parte svizzera è stato
assicurato che la questione verrà esaminata con le autorità cantonali
responsabili dell'educazione.

La diffusione dei programmi della Televisione svizzera di lingua italiana
nell'area di confine è stata uno dei temi affrontati dalla Commissione. Questa
ha ribadito l'importanza del rispetto del piano di frequenze stabilito in sede
di UIT (Unione Internazionale Telecomunicazioni), che riserva i canali 36 e 10
per la diffusione dei programmi TSI.

È stata inoltre sottolineata l'importanza della Comunità radiotelevisiva
italofona, che raggruppa le emittenti di lingua italiana in favore della
difesa e della diffusione della lingua italiana nel mondo.

Tra i temi affrontati, la Consulta si è fatta promotrice di una settimana
culturale italiana, che si terrà nel maggio o nel novembre del 1998, in
concomitanza con il 150° anniversario dello Stato federale. Sono previste
esposizioni di arti figurative, concerti dell'Orchestra della RAI di Torino,
rappresentazioni teatrali (eventualmente al Teatro Sociale di Bellinzona),
nonché un ciclo cinematografico. Gli eventi saranno preceduti da una serie di
seminari animati da personalità italiane e svizzere presso l'università di
Berna.

La delegazione svizzera era guidata dal vicecancelliere della Confederazione
Achille Casanova e comprendeva rappresentanti delle autorità federali, del
mondo accademico nonché della Pro Helvetia. L'onorevole Giuseppe Buffi,
direttore del Dipartimento dell'istruzione e della cultura del Canton Ticino,
nonché il direttore della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana Marco
Blaser completavano la delegazione svizzera. La delegazione italiana era
guidata dal Sottosegretario di Stato agli affari esteri, Senatore Patrizia
Toia, coadiuvata dal direttore generale delle relazioni culturali al Ministero
degli affari esteri, ministro Armando Sanguini.