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Dichiarazione del consigliere federale F. Cotti in merito al Rapporto


Dichiarazione del consigliere federale F. Cotti in merito al Rapporto Eizenstat

Signore e Signori,

Oggi è stato pubblicato il cosiddetto Rapporto Eizenstat sulle transazioni
finanziarie del Reich tedesco. Il Consiglio federale considera questo studio
come un ulteriore contributo per fare luce sulle transazioni di oro e altri
valori patrimoniali durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il rapporto
esamina approfonditamente diverse fonti di cui il governo americano e altri
governi dispongono da mezzo secolo. Il rapporto è assai voluminoso e non è
possibile farne già oggi una valutazione globale. Lo analizzeremo comunque
attentamente. Ciò concerne in particolare l´atteggiamento delle autorità
svizzere durante la guerra.

Il Consiglio federale saluta gli sforzi intrapresi dai responsabili dello
studio per giungere ad una descrizione obiettiva dei fatti. Dopo una prima
scorsa del testo, constata tuttavia che non si è tenuto adeguatamente conto
della situazione estremamente difficile, sotto il profilo militare e
dell´approvvigionamento, in cui si trovava all´epoca il nostro Paese.

Il piccolo Stato della Svizzera, Signore e Signori, ha passato durante la
Seconda Guerra Mondiale momenti estremamente difficili. Cerchiamo di
immaginarci la situazione: il nostro Paese era circondato e minacciato dai
nazisti e dai fascisti, senza spiraglio alcuno. La Svizzera non aveva scelta:
praticò una politica di neutralità armata. Per poter sopravvivere fu costretta
a commerciare con tutti i Paesi, comprese le potenze dell´Asse. In questi
momenti drammatici questa politica significava per la Svizzera un delicato
funambolismo, sempre con l´obiettivo di preservare dalla guerra il Paese e con
esso la sua popolazione, incluse le migliaia di rifugiati che vi si trovavano,
e di salvaguardare la democrazia e la libertà. Non dimentichiamo tuttavia che
praticamente tutta la popolazione era ostile ai nazisti. È degno di nota, che
il Rapporto Eizenstat sottolinei anche la grande importanza economica e
politica della Svizzera agli occhi degli Alleati.

Il Rapporto conferma i fatti e i dati numerici già forniti dalla Banca
nazionale svizzera e da diversi storici concernenti le transazioni di oro tra
la Reichsbank tedesca e la Banca nazionale svizzera nonché con le banche
centrali di altri Paesi.

Il Rapporto contiene invece prove secondo cui la Banca nazionale svizzera ha
acquistato durante la Seconda Guerra Mondiale dalla Reichsbank tedesca lingotti
d´oro che contenevano oro di vittime dei campi di concentramento. Signore e
Signori, se questo è veramente accaduto, si tratta di novità profondamente
sconvolgenti. Per noi è quasi incomprensibile constatare con quale cinismo e
freddezza i carnefici nazisti hanno fuso l´oro delle loro vittime per venderlo
poi come oro regolare della banca centrale. Il Rapporto del sottosegretario di
Stato Eizenstat conferma che gli allora responsabili della Banca centrale
svizzera non sapevano che l´oro acquistato dalla Germania fosse macchiato di
sangue.

Il Rapporto pubblicato oggi contribuisce a far luce su uno dei più gravi
capitoli della storia dell´umanità. La Svizzera ha sempre affermato di volere
la pura verità. Per questo abbiamo anche incaricato la Commissione d´esperti
diretta dal professor Bergier e composta da specialisti internazionali di
chiarire le questioni ancora pendenti relative al ruolo della Svizzera durante
la Seconda Guerra Mondiale. La Commissione - che è già entrata in funzione - ha
libero accesso a tutti i documenti pertinenti. Il Consiglio federale chiede
alla Commissione di includere nelle sue ricerche anche il Rapporto Eizenstat.

Il Rapporto del sottosegretario di Stato Eizenstat apprezza espressamente i
provvedimenti adottati recentemente dalla Svizzera. Sottolinea il ruolo di
primo piano assunto dal nostro Paese per far fronte a quest´epoca difficile con
i diversi provvedimenti adottati. Vorrei menzionare a questo proposito il
Comitato Volcker istituito dall´Associazione svizzera dei banchieri e dalle
organizzazioni ebraiche internazionali, che si adopera intensamente per
individuare eventuali pretese finanziarie ancora pendenti verso banche
svizzere. Vorrei anche ricordare il Fondo speciale in favore delle vittime
dell´Olocausto bisognose di aiuto e delle loro famiglie, dotato di 165 milioni
di franchi. Il Consiglio federale sostiene energicamente l´intenzione della
Banca nazionale svizzera di versare a detto Fondo un contributo di ulteriori
100 milioni di franchi. Indipendentemente dalle iniziative dello Stato, molte
persone private, Chiese e giovani scolari della Svizzera hanno inoltre già
raccolto centinaia di migliaia di franchi a favore delle vittime
dell´Olocausto.

Inoltre, quale nuova testimonianza della sua solidarietà nazionale ed
internazionale per il futuro, il Consiglio federale ha avviato la creazione di
una Fondazione svizzera per la solidarietà.

Il Rapporto Eizenstat illustra anche il ruolo di altri Stati come pure quello
della Commissione Tripartita dell´oro. Il Consiglio federale auspica che le
Commissioni d´inchiesta attive nei diversi Paesi collaborino nei loro lavori
alla ricerca della verità e contribuiscano in tal modo a chiarire le questioni
ancora in sospeso.

Il Consiglio federale ribadisce quanto ha sempre sottolineato: vogliamo verità
e giustizia. I chiarimenti in tutti i Paesi interessati devono svolgersi in
modo aperto e senza condizionamenti di sorta. La Svizzera è pronta ad assolvere
questo compito ed ha fatto anche i passi necessari a tal fine.

7.5.1997