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Indiscrezioni sulla sorveglianza telefonica: tuttora ignoti gli autori

Indiscrezioni sulla sorveglianza telefonica: tuttora ignoti gli autori

Non ha fornito risultati concreti l'inchiesta amministrativa del prof.
Aeschlimann

La notizia diffusa prematuramente circa la sorveglianza telefonica
(SonntagsBlick" del 23 febbraio 1997) non è riconducibile a indiscrezioni
trapelate attraverso i funzionari della Segreteria generale del Dipartimento
federale di giustizia e polizia (DFGP) e della Cancelleria federale
interrogati. Non è stato chiarito se terzi non interrogati abbiano trasmesso
illecitamente informazioni. Tale è l'esito dell'inchiesta amministrativa
disposta a suo tempo dal Presidente della Confederazione Arnold Koller.

L'inchiesta è stata avviata dopo che, due giorni prima della prevista seduta
informativa dei media da parte del DFGP, il SonntagsBlick" aveva reso pubbliche
le intercettazioni telefoniche operate dal Ministero pubblico della
Confederazione nei confronti di Bund" e FACTS". I giornalisti delle due
pubblicazioni avevano a loro volta pubblicato indiscrezioni, nel mese di giugno
del 1995 (FACTS") e nel mese di luglio del 1996 (Bund").

L'inchiesta amministrativa, affidata all'ex giudice di Corte d'appello bernese,
prof. Jürg Aeschlimann, era intesa a rispondere alla domanda seguente: "Chi
sono le persone responsabili di questa pubblicazione prematura?" Il suo
rapporto è giunto alla conclusione che "nessuna delle persone coinvolte
nell'affare (...) ha consapevolmente e volontariamente ignorato il concetto di
informazione deciso anticipando le suddette informazioni a un determinato
giornalista (o redazione). Questa conclusione vale sia per i funzionari
dirigenti che per il personale della Segreteria." Sono state interrogate 13
persone.

Il rapporto continua affermando che una lettura anticipata del previsto
comunicato per la stampa - o anche una semplice informazione ottenuta
oralmente, eventualmente per via telefonica - non era necessariamente
indispensabile per poter redigere l'articolo in questione". Considerato che il
Consiglio federale è stato informato delle azioni intraprese contro FACTS" e
Bund" rispettivamente circa un anno prima e alcune settimane prima della
pubblicazione nel SonntagsBlick", si può inoltre presumere che questi fatti non
fossero noti esclusivamente alle persone presenti alle sedute del Consiglio
federale". (...) Non bisogna dimenticare che le indagini del Ministero pubblico
della Confederazione erano state avviate proprio in seguito alle denunce penali
del Consiglio federale. Com'è noto, più la cerchia delle persone che sono a
conoscenza di un fatto che dovrebbe rimanere segreto è ampia, maggiore è la
probabilità che sia reso pubblico, consapevolmente o no, a causa di
un'affermazione avventata.

Il Presidente della Confederazione Arnold Koller ha preso atto del rapporto
relativo all'inchiesta.

30 maggio 1997

DIPARTIMENTO FEDERALE
DI GIUSTIZIA E POLIZIA
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