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I profughi di guerra bosniaci devono rientrare

Comunicato per la stampa

I profughi di guerra bosniaci devono rientrare

Il Consiglio federale adegua le proprie decisioni alla situazione attuale

Il Consiglio federale ha riesaminato mercoledì la sua decisione del 26 giugno
1996 in merito al rientro dei profughi di guerra bosniaci, confermando in linea
di principio lopinione che il rientro possa essere ragionevolmente preteso
dagli interessati. Le persone singole e i coniugi senza figli dovranno lasciare
la Svizzera, come previsto, entro il 30 aprile 1997. Per contro, il termine di
partenza per le famiglie con figli e per i minori non accompagnati è stato
prorogato di otto mesi alla fine di aprile 1998, sulla base delle capacità
daccoglienza della Bosnia-Ervegovina e degli oneri delle autorità preposte
allesecuzione delle partenze. Possono invece rimanere nel nostro Paese i
rifugiati riconosciuti e le persone titolari di permessi di soggiorno di
polizia degli stranieri. Anche i disertori e le persone che hanno rifiutato di
prendere le armi non devono, per il momento, rimpatriare. Nei casi giustificati
sarà tenuto conto, prorogando il termine di partenza, di particolari difficoltà
nel reinserimento, ad esempio per quanto riguarda le famiglie plurietniche o le
persone con problemi di salute.
Inoltre il Consiglio federale vuole soprattutto promuovere il rientro
volontario. Per di piú nessuno deve essere obbligato a rientrare in una regione
della Bosnia Erzegovina in cui la propria etnia è minoritaria. Se tuttavia il
loro luogo di residenza originario dovesse trovarsi in una simile regione, si
chiede loro di regola che si cerchino una nuova residenza al di fuori.
Questanno è previsto il rientro di circa 8000 dei 18000 profughi di guerra
vincolati allobbligo di ritorno. Per il promovimento del rientro facoltativo il
Consiglio federale ha stanziato altri 26 milioni di franchi che permetteranno
di portare avanti, per intanto fino allestate 1997, il programma daiuto al
ritorno che ha riscosso tanto successo nel 1996. Nellambito di questo programma
sono rientrati finora 1600 cittadini bosniaci. Altri 900 si sono già
annunciati.
Chi parte entro il termine prestabilito riceverà, come finora, un aiuto al
reinserimento pari a 4000 franchi per gli adulti e a 2000 franchi per i minori,
nonché altri 1000 franchi a famiglia o persona singola per coprire le spese di
sostentamento. Chi invece si dichiara daccordo di lasciare la Svizzera nel
corso dei quattro mesi susseguenti al termine, avrà diritto a un terzo degli
importi menzionati. Dopo questo periodo lesecuzione dellallontanamento avverrà,
se necessario, in maniera forzata e senza nessun aiuto. Lo scopo di tale
procedimento è di far sì che la maggior parte degli interessati lasci il nostro
Paese entro il termine stabilito.
Lo stesso importo versato per il reinserimento sarà investito nel potenziamento
delle strutture dei luoghi e delle regioni che accolgono le persone rientranti.
In questo modo la Svizzera previene il rischio che i rientranti vengano
privilegiati a scapito di coloro che sono rimasti in patria.

29 gennaio 1997

DIPARTIMENTO FEDERALE
DI GIUSTIZIA E POLIZIA
Servizio informazione e stampa

Ulteriori informazioni: Roger Schneeberger, UFR, tel. 031 / 325 93 50