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Cooperazione della Confederazione con l'Europa orientale, rapporto annuale 1995

Comunicato stampa	Berna, 16 settembre 1996

Cooperazione della Confederazione con l'Europa orientale, rapporto annuale
1995

Nel 1995, i Paesi dell'Europa centrale hanno proseguito con successo le
riforme intraprese, ottenendo sin da allora un considerevole sviluppo
economico. La Svizzera ha seguito e sostenuto detti Paesi nel loro processo di
riforma anche nell'anno in esame. In futuro, l'impegno prioritario di questi
Stati sarà lo sviluppo delle relazioni economiche con l'Europa occidentale,
soprattutto attraverso un incremento degli investimenti privati e
un'intensificazione degli scambi commerciali. Questa evoluzione, come pure le
domande di adesione all'Unione europea già presentate, indicano inoltre che
essi intendono accelerare la loro integrazione all'Europa.

Se i Paesi dell'Europa centrale hanno risolto i loro problemi, quelli
dell'Europa sudorientale devono ancora affrontare gravi difficoltà. Anche la
Comunità degli Stati Indipendenti (CSI) mostra di essere attiva a diversi
livelli giacché la maggior parte dei Paesi della regione continuano a
ricercare strategie di riforma politica ed economica. Importanti riforme
politiche, economiche e sociali impongono alle popolazioni notevoli
limitazioni materiali, richiedendo al contempo una grande perseveranza. In
questo difficile periodo le persone hanno quindi un maggiore bisogno di essere
sostenute con consigli e azioni concrete.

Partendo da queste considerazioni, lo scorso anno l'aiuto svizzero ai Paesi
dell'Est ha spostato il centro di gravità della cooperazione con l'Europa
orientale, sino allora concentrata sugli Stati mitteleuropei, verso il sudest
europeo e la CSI. Questo nuovo orientamento e la particolare attenzione
riservata ad Albania, Bulgaria, Macedonia e Romania favoriscono l'impiego
razionale ed efficace di mezzi finanziari limitati a beneficio degli Stati che
maggiormente necessitano di essere sostenuti nelle riforme. In Bosnia
Erzegovina, dopo la conclusione dell'Accordo di pace di Dayton/Ohio, la
Svizzera partecipa inoltre agli sforzi intrapresi dalla Comunità
internazionale per ricostruire il Paese. Nell'ambito della CSI, sono stati
intensificati i programmi concernenti Russia, Ucraina, Bielorussia e
Kirghizistan.

I fondi impegnati per la cooperazione con l'Europa orientale alla fine del
periodo in esame provengono dallo stanziamento di un secondo credito quadro di
1,4 mia di franchi. Dei 350 mio di franchi destinati alla cooperazione
tecnica, sino alla fine del 1995 221 (il 66,3 %) erano in preventivo mentre
154 (il
44,0 %) sono stati versati. 1'050 mio del secondo credito quadro sono
destinati all'aiuto finanziario. Di questi, 878 (l'83,6 %) erano preventivati
fino alla fine del 1995: 380 per le garanzie GRE e 498 a titolo di aiuti
finanziari non rimborsabili. Fino alla fine del 1995 sono stati versati 269
mio di franchi (vale a dire il 50,6 % degli aiuti non rimborsabili). I
programmi si estendono su un arco di diversi anni. Di conseguenza, anche i
pagamenti sono distribuiti nel tempo.

La gestione dell'aiuto tecnico e il mantenimento del coordinamento globale
competono alla Divisione per la cooperazione con l'Europa dell'Est e la CSI
(DCE) della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC). I suoi
programmi dovrebbero innanzitutto permettere di diffondere le conoscenze
necessarie per realizzare una proficua trasformazione politica, sociale ed
economica dei Paesi dell'Europa orientale. L'Ufficio federale dell'economia
esterna (UFEE) è invece competente per l'attribuzione degli aiuti finanziari.
Gli aiuti non rimborsabili sono stati soprattutto consacrati al ripristino e
alla modernizzazione di infrastrutture nei settori ambiente, energia e sanità,
mentre le garanzie di credito hanno giovato in primo luogo al settore privato.

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