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Svizzera e Germania prevedono un sistema cooperativo di sicurezza alla

Comunicato per la stampa

Svizzera e Germania prevedono un sistema cooperativo di sicurezza alla
frontiera

Il ministro dellinterno Kanther e il consigliere federale Koller firmano
Dichiarazione comune

Germania e Svizzera hanno convenuto di attuare una cooperazione speciale nel
settore della sicurezza interna e del controllo alla frontiera. E questo il
risultato di un incontro di lavoro tra il ministro tedesco dellinterno, Manfred
Kanther, e il capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP),
consigliere federale Arnold Koller, svoltosi lunedì nella tenuta del Lohn di
Kehrsatz. Sullo sfondo di una cooperazione sempre più stretta tra Ue e Stati
membri del Trattato di Schengen, i due ministri hanno licenziato una
Dichiarazione comune che prevede tra laltro un sistema cooperativo di sicurezza
alla frontiera.

La Dichiarazione comune (cfr. allegato) comprende essenzialmente:

-	quale misura urgente la dichiarazione dintenzione di intensificare la
collaborazione in materia di sicurezza interna,

-	lapprontamento, alla frontiera comune, di un sistema cooperativo di
sicurezza (prassi cooperativa di controllo, analisi comuni della situazione,
pianificazione concordata degli interventi, servizi di contatto comuni con
occupazione mista),

-	stazionamento reciproco di funzionari di polizia con compiti di
collegamento,

-	dichiarazione dapplicazione, con effetto a partire dal 1°.1.1996, del
Trattato di riaccettazione alla frontiera, già firmato anteriormente, tra CH e
RFG,

-	istituzione di un gruppo peritale misto allo scopo di chiarire in quali
settori della sicurezza interna possa essere migliorata e intensificata la
collaborazione.

La Dichiarazione inserisce tali elementi di una cooperazione speciale nel
settore della sicurezza interna che la Svizzera intende attuare con tutti gli
Stati confinanti, vista la presenza della cintura di sicurezza di Schengen.
Relativi passi sono già stati intrapresi con la Francia: il consigliere
federale Koller e il ministro francese dellinterno, Debré, hanno recentemente
convenuto di istituire un gruppo di lavoro che avrà da occuparsi di una
tematica svolgentesi nella stessa direzione.

Modificazione dello stato di minaccia

La Svizzera dovrà, a medio termine, prepararsi ad affrontare una modificazione
dello stato di minaccia e relative esigenze di sicurezza, in considerazione
della cooperazione, di crescente efficienza, attuata tra gli Stati dellUe
nellambito del Trattato di Schengen e del terzo pilastro del Trattato di
Maastricht. E così dato il pericolo che il nostro Paese abbia a divenire in
misura maggiore ubicazione di ripiego e piattaforma di scambio per la
migrazione illegale, la criminalità organizzata nonché per attività
terroristiche ed estremistiche transfrontaliere. La causa di questa evoluzione
consiste soprattutto nel fatto che sta sorgendo in Europa un nuovo dispositivo
di sicurezza senza partecipazione svizzera. Impatto particolare assume la
circostanza che la Svizzera non dispone più di uno stato dinformazioni come
quello di cui godono gli Stati confinanti.

Cooperazione con gli Stati confinanti

In considerazione di questo pericolo, il consigliere federale, già il 27 giugno
1995, ha deciso di intensificare e consolidare la collaborazione con gli Stati
confinanti e gli altri Stati dellUe. In questo modo si intende mitigare gli
svantaggi a carico dei cittadini svizzeri e di quelli stranieri che vivono e
lavorano in Svizzera, dovuti al fatto che la Svizzera è esclusa dalla
partecipazione al Trattato di Schengen. La firma della Dichiarazione comune
nonché lapplicazione - pure decisa lunedì - dellAccordo di riaccettazione alla
frontiera, firmato a fine 1993 costituiscono un passo importante su questa via.

Ai colloqui svoltisi nellaccogliente atmosfera del Lohn hanno partecipato,
oltre al ministro Kanther e al consigliere federale Koller, da parte tedesca
fra gli altri il segretario di Stato Kurt Schelter e lambasciatore a Berna
Eberhard Heyken; da parte svizzera Armin Walpen, segretario generale del DFGP e
il consigliere di Stato lucernese Ulrich Fässler, in qualità di rappresentante
dei direttori cantonali di giustizia e polizia.

27 novembre 1995

DIPARTIMENTO FEDERALE DI GIUSTIZIA E POLIZIA
Servizio informazione e stampa