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Il processo multilaterale di pace in Medio Oriente (visione d'insieme)

DIPARTIMENTO FEDERALE
DEGLI AFFARI ESTERI	Berna, 8 dicembre 1995

Documentazione per la stampa

Il processo multilaterale di pace in Medio Oriente (visione d'insieme)

Avvio:
Gennaio 1992 a Mosca (parte del processo di pace di Madrid)

Obiettivo:
Creare un clima di fiducia ed avviare una cooperazione regionale.

Il processo multilaterale è un complemento del processo bilaterale. Mentre il
processo bilaterale riguarda le questioni politiche controverse tra le parti,
il
processo multilaterale si sforza di identificare, consultando la comunità
internazionale, gli ambiti meno controversi della cooperazione regionale.

45 partecipanti circa:
regionali: Egitto, Israele, Giordania, OLP, Stati del Golfo, Stati del
Maghreb.

esterni: Stati Uniti, Russia (co-sponsors), UE, tutti gli Stati dell'UE e
dell'AELE,
Canada, Giappone, Australia, Cina, India, Turchia, Corea del Sud, Ungheria,
Romania, ONU, Banca mondiale, ecc.

5 gruppi di lavoro:
Controllo degli armamenti e sicurezza regionale, rifugiati, sviluppo
economico,
ambiente, risorse idriche; Comitato di direzione (12 membri)

Ritmo delle sedute:
annuali in diversi luoghi nella regione ed al di fuori; numerose attività tra
le sessioni
(riunioni d'esperti).

Modo di lavoro:
Il lavoro, nell'ambito del processo multilaterale, è basato sul principio del
consenso.
Uno o più Stati propongono un progetto che è adottato dal plenum. Un progetto
deve coinvolgere parecchie parti regionali, deve cioè presentare un carattere
regionale o almeno, ed è più frequente, subregionale. I lavori iniziano di
regola con
uno studio o una riunione di esperti che servono a stabilire la situazione e a
determinare le diverse forme che potrà prendere la cooperazione.