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Conclusione del consigliere federale Arnold Koller

Vale il testo parlato

Conclusione del consigliere federale Arnold Koller, capo del Dipartimento
federale di giustizia e polizia, per la Conferenza sulla migrazione, del 24
agosto 1995, allUniversità di Berna

Gentili Signore, egregi Signori

1.	Ringraziamento

In primo luogo desidero ringraziare per la partecipazione attiva allodierna
Conferenza sulla migrazione. Nellambito degli atelier ci avete fornito molte
indicazioni e suggerimenti per lassetto futuro della nostra politica in materia
dasilo e rifugiati. Il mio ringraziamento particolare va a relatori,
partecipanti al podio, moderatori e periti nonché organizzatori che molto hanno
contribuito allo svolgimento e alla buona riuscita di questa Conferenza.
Personalmente ritengo che gli obiettivi, formulati allinizio dei lavori, sono
stati in ampia misura attuati.

2.	Risultati

2.1	La Conferenza odierna ha mostrato la complessità del tema, le numerose
interdipendenze nonché i limiti della possibilità dello Stato di indirizzare la
questione sulla via auspicata. Le esperienze degli ultimi anni hanno però anche
indicato chiaramente che già con gli attuali strumenti siamo in grado di far
fronte a situazioni difficili. Ricordo unicamente il disbrigo delle difficoltà
presentate dal grande afflusso di stranieri giunti da noi per i canali
dellasilo, allinizio degli anni Novanta e linversione di tendenza che abbiamo
potuto attuare grazie allaumento di capacità presso le autorità decisionali e
alla procedura accelerata dasilo.

2.2	Unanalisi critica delle singole politiche indica però che finora
abbiamo tenuto insufficientemente conto di interdipendenze ed effetti
collaterali. In materia di politica degli stranieri, ad esempio, abbiamo
dedicato - visti gli impellenti bisogni del settore delleconomia -
insufficiente attenzione alle implicazioni secondarie in campo sociale, quali
carente capacità dintegrazione e problemi daccettazione. E per quanto concerne
il numero rilevante di persone ammesse provvisoriamente, dobbiamo riconoscere
che non siamo ancora riusciti ad attuare unintegrazione adeguata in materia di
politica di mercato del lavoro. Ha da essere migliorata anche la coordinazione
tra politica dellasilo e politica estera - nel cui ambito sono però da rilevare
primi successi. Mancava finora spesso la visione globale e sistematica che
chiediamo con il postulato di una politica migratoria. Nellambito della riforma
dellamministrazione avviata attualmente, il Consiglio federale esamina se, a
tale scopo, siano necessarie altre strutture amministrative.

2.3	Dobbiamo favorire in misura ancora maggiore lintegrazione degli
stranieri che risiedono nel nostro Paese per più lungo tempo. Sussidiariamente
al promuovimento dellintegrazione da parte di privati, Comuni e Cantoni, anche
la Confederazione deve dare prova di maggiore impegno in questo settore.
Nellambito dellattuale revisione della legge sullasilo e della legge
concernente la dimora e il domicilio degli stranieri (LDDS) viene proposta una
pertinente base legale.

2.4	Punto nodale e obiettivo primordiale della nostra politica in materia
di stranieri, asilo e rifugiati ha da essere un rapporto tuttora equilibrato
tra la popolazione svizzera e quella straniera. Poiché, come dimostrano le
esperienze svizzere ed estere (Lussemburgo), laccettazione della politica in
materia di stranieri non è in primo luogo un aspetto dordine numerico, bensì
dintegrazione. Con il modello dei tre cerchi deciso dal Consiglio federale nel
1991, da un canto, e il mantenimento della nostra politica umanitaria dasilo,
daltro canto, siamo sulla giusta via.

2.5	Una futura politica in materia di migrazione può avere successo
soltanto se è sintonizzata e coordinata a livello internazionale. Occorre
trovare mezzi e vie allo scopo di migliorare ancora la collaborazione con gli
Stati dellUnione europea, ma anche con i Paesi dorigine e di passaggio.

2.6	Infine dobbiamo impegnarci a fondo per migliorare, rispettivamente
ricostituire laccettazione della nostra politica, in questo delicato settore,
tra la popolazione del Paese. A ciò fare è però necessaria una grande
esperienza, da un canto, ma anche decisioni, dallaltro, che indichino quanto ci
stanno a cuore desideri e preoccupazioni della popolazione. Dalla popolazione
straniera dobbiamo però poterci aspettare capacità e disponibilità
dintegrazione.