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Esame delle disposizioni concernenti il rilascio di visti ai Paesi del

Comunicato per la stampa

Esame delle disposizioni concernenti il rilascio di visti ai Paesi dellEuropa
orientale e centrale

Il Consiglio federale ha esaminato la politica in materia di rilascio di visti
nei confronti dei Paesi dellEuropa orientale e centrale, in considerazione
delle difficoltà dordine nazionale riscontrate nellambito dellimmigrazione
incontrollata e della sicurezza interna nonché riguardo alla sua concordanza
con la politica degli Stati membri dellUE, risp. del Trattato di Schengen.

Il Consiglio federale ha deciso labrogazione parziale dei visti nei confronti
di Lituania, Romania e Albania. Inoltre i cittadini macedoni con permesso di
residenza in uno Stato dellUE, in Canada e negli USA sono esonerati, con
effetto al 1°settembre 1995, dallobbligo del visto.

Allinizio del 1994, la Lituania aveva abrogato lobbligo del visto per cittadini
svizzeri. Da parte lituana era stato espresso, in seguito e in varie occasione,
il desiderio che anche la Svizzera avesse ad attuare unapertura in materia di
politica dei visti nei confronti della Lituania. La questione concernente la
cittadinanza dei Lituani originari della Russia appare, oggi, risolta. Non
esiste inoltre alcun indizio che faccia presagire un rischio elevato di una
migrazione incontrollata. Il Consiglio federale ha quindi disposto che i
titolari di un passaporto diplomatico, di servizio o speciale siano, con la
riserva della reciprocità, esentati dallobbligo del visto. Il relativo accordo
sul visto sarà concluso contemporaneamente al Trattato sulla riaccettazione
delle persone con soggiorno illegale.

Con la Romania è stato concordato un Trattato sulla riaccettazione e un Accordo
sullabrogazione reciproca dellobbligo del visto per titolari di passaporti
diplomatici o di servizio. Firma ed entrata in vigore di entrambi gli Accordi
avverranno congiuntamente.

Le trattative tra Svizzera e Albania mirano al medesimo scopo. Soltanto i
titolari di passaporti diplomatici saranno tuttavia esonerati dallobbligo del
visto, poiché i passaporti di servizio albanesi non sono rilasciati alle stesse
condizioni di quelli svizzeri. LAlbania si era rivolta, nel 1993, ad alcuni
Stati europei, tra i quali anche la Svizzera, con la richiesta di abrogare
lobbligo del visto per i titolari di passaporti ufficiali. Gli Stati
interessati avevano risposto con riserbo a tale desiderio. Considerando la
diminuzione dellimmigrazione, il Consiglio federale ha deciso di condurre
trattative per un Accordo sullabrogazione parziale dellobbligo del visto nonché
un Trattato sulla riaccettazione.

Per i cittadini di Bosnia-Erzegovina, Croazia e Resto della Jugoslavia lobbligo
del visto sarà mantenuto. La situazione politica in questa regione non
permette, per il momento, alcun allentamento nelle disposizioni di entrata. E
fatta eccezione per i cittadini macedoni con residenza in uno Stato dellUE, in
Canada e negli USA, che, a partire dal 1°settembre 1995, non sottostanno più
allobbligo del visto. Con tale regolamentazione avviene una parificazione con
gli altri cittadini dellex-Jugoslavia.

Infine il Consiglio federale ha confermato anche la politica in materia di
visti nei confronti degli Stati della CSI. La precaria situazione economica, le
condizioni politiche poco consolidate nonché laumento della criminalità sono
causa di crescente insicurezza. Non può quindi essere escluso, in avvenire, un
incremento dellimmigrazione proveniente da siffatti Stati. Lobbligo del visto
rappresenta uno strumento efficace per prevenire la migrazione illegale e la
minaccia della sicurezza interna da parte della criminalità organizzata.
Dintesa con gli Stati membri dellEU e del Trattato di Schengen, il Consiglio
federale mantiene, quindi, lobbligo del visto per tutti gli Stati della CSI.

16 agosto 1995

DIPARTIMENTO FEDERALE DI GIUSTIZIA E POLIZIA
Informazione e stampa

Ulteriori informazioni:

Stephan Häberli, Sezione migrazione, sicurezza interna e strategie, tel. 325 95
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