Armoiries de la Suisse

CONFOEDERATIO HELVETICA
Les autorités fédérales de la Confédération suisse

Page d'accueil
Courrier
Recherche

Berna, 23.09.2005. Ratificando il Protocollo facoltativo alla Convenzione dell'ONU contro la tortura, il Consiglio federale intende sostenere gli sforzi internazionali nella lotta contro la tortura. Al fine di attuare il Protocollo facoltativo in Svizzera occorre istituire una commissione nazionale. Venerdì il Consiglio federale ha autorizzato il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ad avviare la consultazione concernente la ratifica del Protocollo facoltativo e la legislazione d'esecuzione.

Il Protocollo facoltativo, firmato dalla Svizzera il 25 giugno 2004, rafforzerà la prevenzione della tortura, prevedendo in particolare sopralluoghi e controlli effettuati da organi nazionali e internazionali in penitenziari e istituti. Gli Stati Parte si impegnano a garantire al Sottocomitato dell'ONU accesso illimitato a ogni luogo di detenzione e a ogni informazione importante. Il Protocollo facoltativo prevede inoltre la creazione di commissioni nazionali, dotate delle stesse facoltà del Sottocomitato.

Soluzione a livello federale

 

Il Consiglio federale propone di istituire una commissione nazionale per la prevenzione della tortura. Una soluzione a livello federale è approvata anche dalla maggioranza dei Cantoni, che nell'ambito di una consultazione informale si sono già pronunciati sia contro una soluzione cantonale sia contro una soluzione a livello di concordato.


La commissione verifica regolarmente come vengono trattate le persone private della libertà e allestisce un rapporto annuale. Può inoltre prendere posizione in merito alla legislazione vigente o a progetti di legge in materia e redigere raccomandazioni all'attenzione delle autorità competenti. La commissione è nominata dal Consiglio federale ed è composta di dodici membri. Si compone in particolare di specialisti in materia di medicina, diritto, perseguimento penale nonché esecuzione delle pene e delle misure.


Per ulteriori informazioni:

Philippe Boillat, vicedirettore, Ufficio federale di giustizia, tel. 031 /322 41 40