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Rapporto generale dei cappellani svizzeri alla presenza del Presidente della Confederazione Samuel Schmid

3003 Berna, 3 novembre 2005

Informazione per i media

Rapporto generale dei cappellani svizzeri alla presenza del Presidente della
Confederazione Samuel Schmid

Oggi a Berna ha luogo il secondo rapporto generale dei cappellani svizzeri.
Momenti salienti della giornata sono il discorso del Presidente della
Confederazione Samuel Schmid e le relazioni del vescovo Dr. teol. Kurt Koch
e del Prof. Dr. teol. Pierre Gisel. In conclusione è prevista la
celebrazione di una funzione ecumenica da parte del vescovo Norbert Brunner
e del pastore Ruedi Heinzer.

Per il secondo rapporto dei cappellani svizzeri del 3 novembre a Berna sono
stati convocati più di 250 cappellani. Oltre al Presidente della
Confederazione partecipano anche numerosi ospiti svizzeri e stranieri. Il
Presidente della Confederazione Samuel Schmid, in qualità di capo del
Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e
dello sport, coglie l'occasione per ringraziare i cappellani e le autorità
ecclesiastiche per la preziosa collaborazione e l'appoggio.

Con la riforma dell'esercito, anche il servizio ausiliario Assistenza
spirituale dell'esercito ha subito diverse importanti ristrutturazioni. In
qualità di capo del Personale dell'esercito presso lo Stato maggiore di
condotta dell'esercito e come responsabile dell'Assistenza spirituale
dell'esercito, il divisionario Waldemar Eymann coglie l'occasione del
rapporto per fare il punto della situazione e per congedarsi dall'Assistenza
spirituale dell'esercito, in vista del suo pensionamento alla fine di
quest'anno.

Il vescovo Kurt Koch e il professore di teologia Pierre Gisel mettono in
evidenza come il nuovo profilo dei requisiti per i cappellani e il nuovo
concetto d'impiego a livello di battaglione rendano il cappellano un
"combattente individuale", imponendogli inevitabilmente di adottare un
orientamento ecumenico nello svolgimento dei propri compiti. Al termine del
rapporto è prevista la celebrazione di una funzione ecumenica da parte del
vescovo Norbert Brunner, delegato per l'Assistenza spirituale dell'esercito
in seno alla Conferenza dei vescovi svizzeri, e del pastore Ruedi Heinzer,
membro del Consiglio sinodale, sostituto del presidente della Federazione
delle Chiese evangeliche della Svizzera.

In Svizzera la carica di cappellano viene esercitata esclusivamente da
personale di milizia. Visto che la maggioranza di coloro che prestano
servizio appartiene a una delle due grandi Chiese nazionali, queste si
assumono la responsabilità di mettere a disposizione preti, pastori e
teologi per l'assistenza spirituale dei militari. I cappellani dell'Esercito
svizzero vengono pertanto reclutati dalla Chiesa evangelico-riformata e
dalla Chiesa cattolico-romana.

Le condizioni per la nomina a capitano cappellano sono l'idoneità al
servizio militare, l'assolvimento della scuola reclute e la raccomandazione
da parte dell'autorità ecclesiastica competente. Se un candidato soddisfa
tali requisiti viene nominato capitano cappellano dal capo del Personale
dell'esercito. In questo modo ha i medesimi diritti e doveri di un
ufficiale.

Questa integrazione nell'organizzazione militare consente al cappellano di
essere la persona di contatto per tutti i militari e di svolgere la funzione
di cappellano ad ogni livello. Il candidato nominato capitano cappellano
deve assolvere un corso di formazione tecnica per cappellani di 19 giorni e
un servizio pratico della durata massima di 5 giorni.

Ai sensi dell'articolo 18b della Legge militare, gli ecclesiastici possono
essere esentati dal servizio militare finché durano le loro funzioni o il
loro impiego. Chi quindi assume la carica di cappellano lo fa a titolo
volontario e si impegna a prestare 300 giorni di servizio fino al
raggiungimento del 50° anno d'età.

DIPARTIMENTO FEDERALE DELLA DIFESA,
DELLA PROTEZIONE DELLA POPOLAZIONE E DELLO SPORT
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