Nella sua decisione il Consiglio
federale si è basato sul rapporto di approfondimento che il Consiglio federale e
la Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia (CDCGP) avevano
commissionato nella scorsa primavera. Il Consiglio federale ha deciso che la
sovranità cantonale in materia di polizia deve permanere intatta. I particolari
della collaborazione tra il Corpo delle guardie di confine e i singoli Cantoni
dovranno essere fissati mediante accordi specifici. In questo modo la decisione
del Consiglio federale corrisponde alla prassi già attualmente
adottata.
Uno dei compiti di
USIS
La questione dell'assetto futuro del
sistema di sicurezza della Svizzera nel caso di un'adesione a Schengen e
Dublino, era stata trattata in seno al progetto USIS (Esame del sistema di
sicurezza interna della Svizzera), ora concluso, sotto la direzione comune del
capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) e del presidente
della CDCGP.
In occasione della seduta plenaria
straordinaria del 20 febbraio 2004 la CDCGP ha deciso di approfondire diverse
varianti. Il corrispondente rapporto di approfondimento del 15 giugno 2004
giunge alle seguenti conclusioni:
-
Attualmente i controlli del Corpo delle guardie di confine ai valichi e
nelle regioni di frontiera si limitano a sondaggi selettivi e commisurati alla
situazione. In caso di adesione della Svizzera a Schengen e Dublino, il
controllo delle merci alla dogana deve essere mantenuto, poiché la Svizzera non
forma un'unione doganale con l'UE.
-
La
convenzione di applicazione dell'Accordo di Schengen non consente tuttavia di
effettuare, indipendentemente da sospetti, controlli sistematici delle persone
alla frontiera, motivati dal solo fatto che esse oltrepassino il confine. È
invece possibile in ogni momento effettuare al confine i controlli delle persone
per ragioni di sicurezza e di polizia giudiziaria, se sussistono indizi di
polizia sufficienti. A dipendenza della situazione in materia di sicurezza, la
reintroduzione dei controlli delle persone al confine può essere ordinata e deve
quindi essere possibile anche in futuro.
-
All'interno del territorio svizzero il trattato di Schengen non prevede
alcuna limitazione per i controlli delle persone o per l'attuazione di misure
sostitutive nazionali. Ogni Stato membro di Schengen è libero nell'elaborazione
del tipo e della portata di tali misure, dal momento che la sovranità in materia
di polizia rimane interamente di competenza degli Stati
membri.
Il piano ora varato, concernente i
compiti in materia di polizia di sicurezza nell'ambito delle misure sostitutive
nazionali, permette la realizzazione di un sistema di sicurezza esente da spese
aggiuntive, integrabile con flessibilità nel sistema attuale e che non rende
necessario alcun adeguamento legislativo.
Ulteriori
informazioni:
Guido Balmer, Servizio stampa fedpol,
tel. 031 324 13 91
I rapporti USIS
IV e “Sistema di sicurezza della Svizzera con Schengen/Dublino, approfondimento
del 15 giugno 2004 della variante combinata e della variante Cantoni di USIS IV”
si possono scaricare, in tedesco o francese, da www.usis.ch oppure ordinare presso
info@usis.ch.