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Il consigliere federale Couchepin a Shanghai per una riunione dei ministri della cultura

Il consigliere federale Pascal Couchepin rappresenterà la Svizzera alla
settima riunione ministeriale della Rete internazionale di politica
culturale (RIPC), che si tiene a Shanghai dal 14 al 17 ottobre. Al centro
dei dibattiti sarà la promozione della diversità culturale nell'epoca della
globalizzazione. La RIPC è la promotrice della convenzione internazionale
sulla promozione della diversità culturale, attualmente elaborata dall'
UNESCO. Il consigliere federale Couchepin approfitterà del suo viaggio nella
regione per visitare in Tibet un progetto di restauro di un monastero
finanziato dalla Svizzera.

I 63 paesi membri della RIPC rivolgono attualmente la loro attenzione alla
crescente importanza della diversità e dell'identità culturali di fronte all
' avanzare della globalizzazione. Al centro della conferenza si colloca la
convenzione dell'UNESCO sulla promozione della diversità culturale. Gli
altri temi trattati dai ministri della cultura convenuti saranno il ruolo
delle culture tradizionali nel quadro della modernizzazione e il dialogo
interculturale. Il rapporto tra lo sviluppo durevole e la libertà culturale
rappresentano un ulteriore tema di discussione.

L'obiettivo della RIPC consiste nel consolidare le politiche culturali in
modo che i governi possano creare, insieme alla società civile, un clima
internazionale in cui vengano valorizzate la libertà, la creatività e la
diversità culturali nonché l'accesso alla cultura.

Il consigliere federale Couchepin coglierà l'occasione per incontrare anche
i suoi colleghi a livello ministeriale. È previsto in particolare un
incontro bilaterale con il ministro della cultura francese Renaud Donnedieu
de Vabres.

Prima di arrivare a Shanghai, il consigliere federale Couchepin farà tappa
in Tibet, dove la Svizzera intende contribuire al restauro di un monumento
storico tibetano. Si tratta del Tempio di Ramoche, uno tra i più antichi
santuari di Lhasa, edificato attorno al 700 a.C. Il monastero ospita
attualmente 120 monaci ed è sede di festività e riti quotidiani. Già nel
1962 le autorità regionali lo avevano classificato tra i più importanti
monumenti storici del Tibet.

Sul piano della politica culturale internazionale della Svizzera, questo
progetto denota la volontà della Svizzera a sostenere e appoggiare gli
sforzi dell'UNESCO per conservare gli oggetti e i siti del patrimonio
mondiale.

L'Ufficio federale della cultura verrà rappresentato durante questo viaggio
dal suo direttore David Streiff e da Andrea Raschèr, capo del servizio
Diritto e Affari internazionali. Parteciperà al viaggio Nicolas Bideau,
responsabile del centro di competenza per la politica culturale estera che
finanzia il progetto, rappresenterà da parte sua il Dipartimento federale
degli affari esteri.

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Jean-Marc Crevoisier, responsabile della comunicazione del DFI, tel.031 322
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