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Niente spray al pepe per i militari

3003 Berna, 28 marzo 2002

Informazione per i media

Niente spray al pepe per i militari

 In base alle raccomandazioni del capo dello Stato maggiore generale, il
ministro della difesa Samuel Schmid ha deciso di rinunciare alla conse-gna
di spray al pepe ai militari. Questa decisione è stata dettata dalle
dif-ficoltà legate all'impiego, dai costi e dall'onere in materia di
istruzione che ne risulterebbero. La sicurezza dei cittadini, in civile o in
uniforme, rientra in primo luogo nella sfera di responsabilità della
polizia. Samuel Schmid ha fatto esaminare la possibilità di consegnare dello
spray al pe-pe ai militari in seguito a isolati casi di aggressione nei
confronti di re-clute.

Nella scorsa estate delle reclute sono state aggredite e in parte ferite da
civili durante la libera uscita ad Aarau e Payerne. In seguito a questi
fatti, il capo delle Forze terrestri ha ordinato alle reclute di andare in
libera uscita unicamente in gruppo, di non lasciarsi pro-vocare e di
provvedere alla propria difesa di volta in volta a seconda della situazione.
Do-po che a Neuchâtel, qualche settimana fa, una recluta ha subito da parte
di civili un pe-staggio tale da richiedere un ricovero in ospedale, il
consigliere federale Samuel Schmid ha incaricato il capo dello Stato
maggiore generale di esaminare l'opportunità di conse-gnare ai militari
dello spray al pepe.

Il capo dello Stato maggiore generale Hans-Ulrich Scherrer ha ricordato che
lo spray al pepe non è un'arma ai sensi della legge sulle armi e può
pertanto essere acquistato senza porto d'armi da qualsiasi adulto. Per la
consegna ai militari sarebbero tuttavia necessarie un'istruzione di più ore
e delle ripetizioni annuali. L'impiego dello spray sarebbe giustifi-cato
solo in caso di legittima difesa. Dunque non in caso di attacchi meramente
verbali e solo poco prima o dopo un attacco fisico.

L'impiego di spray al pepe potrebbe però condurre a un aggravamento della
situazione, in particolare nei casi in cui il militare interessato non è del
tutto presente mentalmente e valuta erroneamente la situazione. Per esempio
nei casi in cui il comportamento del mili-tare è dettato dall'influsso di
alcool, da millanteria, dal desiderio di dimostrarsi coraggioso di fronte ai
camerati o dalla semplice curiosità per quanto concerne gli effetti dello
spray. La Confederazione dovrebbe pertanto aspettarsi delle richieste di
risarcimento di danni.

L'adozione di misure concrete sarà basata anche in futuro sulle istruzioni
del capo delle Forze terrestri in merito al comportamento dei militari in
libera uscita. I comandanti delle scuole o dei corsi sono tenuti a proibire
eventualmente la frequentazione di determinati luoghi e a rafforzare la
collaborazione con la polizia civile.

 DIPARTIMENTO FEDERALE DELLA DIFESA,  DELLA  PROTEZIONE DELLA POPOLAZIONE E
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Per ulteriori informazioni: Martin Bühler
Sostituto del capo dell'informazione del DDPS
tel. 031 324 50 58