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Adesione della Svizzera alla Corte penale internazionale

DIPARTIMENTO FEDERALE
DEGLI AFFARI ESTERI

Berna, 12 ottobre 2001

Comunicato stampa

Adesione della Svizzera alla Corte penale internazionale

La Svizzera ratificherà oggi a New York un dispositivo - lo Statuto di Roma
della Corte penale internazionale - che istituisce una Corte penale
internazionale. L'adesione è stata approvata dall'Assemblea federale il 21
giugno di quest'anno.

La Corte penale comincerà i suoi lavori dopo aver ricevuto l'adesione di 60
Stati. Contando la Svizzera, finora hanno ratificato lo Statuto 43 Stati,
fra cui tutti i Paesi nostri vicini. Si può presumere che lo Statuto entri
in vigore nel giro di qualche mese.

La futura Corte penale sarà chiamata a giudicare crimini particolarmente
gravi: genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra. Benché in
questo ambito non manchino i divieti, anche nella storia recente milioni di
bambini, donne e uomini sono stati vittime di indicibili orrori, i cui
responsabili, troppo spesso, non sono stati chiamati a renderne conto. La
Corte penale internazionale deve contribuire, a una più efficace
applicazione del diritto umanitario e del diritto penale internazionale.

La Corte avrà sede all'Aia - non lontano dal Tribunale penale internazionale
istituito dal Consiglio di sicurezza dell'ONU in reazione agli avvenimenti
in Jugoslavia. La Corte permanente penale internazionale - che non è un
organo delle Nazioni Unite - gode tuttavia di un sostegno più vasto ed è
piuttosto orientata al futuro: dopo l'entrata in vigore dello Statuto,
rientreranno nella sua competenza i crimini commessi sul territorio di uno
Stato parte o da un cittadino del medesimo.

Il procedimento penale resta quindi in primo luogo compito delle autorità
nazionali. La Corte penale internazionale interviene solo quando le autorità
nazionali competenti non vogliono, o non possono, perseguire seriamente il
crimine. Si pensi, per esempio, a situazioni in cui l'apparato giudiziario
di un Paese è crollato in seguito a conflitti armati, oppure è controllato
da persone corresponsabili del reato in questione. La Corte penale
internazionale è, per così dire, in "stand by" e il suo intervento deve
essere sollecitato soltanto in caso di necessità. In un certo senso, la
misura del suo successo sarà data dal fatto che debba intervenire il meno
possibile.

In ragione della propria tradizione umanitaria e del ruolo che le incombe
quale Stato depositario della Convenzione di Ginevra, la Svizzera ha
fortemente appoggiato i lavori per l'istituzione di una Corte indipendente e
stabile. La ratifica odierna è l'espressione della volontà della Svizzera di
contribuire anche in futuro al successo della Corte penale internazionale.
Sono già state elaborate le basi giuridiche che consentiranno la
collaborazione tra la Svizzera e la Corte internazionale.