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Riduzione del tasso d'indebitamento della Confederazione. Un obiettivo a medio termine; 20.2.2002

COMUNICATO STAMPA, 20.2.2002

Riduzione del tasso d'indebitamento della Confederazione. Un obiettivo a
medio termine

Il Consiglio federale non ha l'intenzione di procedere a una vera e
propria riduzione del debito mediante eccedenze nel conto finanziario.
Nella sua risposta a un interpellanza del consigliere nazionale Walter
Schmied (UDC/BE) il Governo indica quali fattori - oltre ai disavanzi
miliardari delle finanze federali -hanno portato alla forte crescita del
debito negli anni Novanta. Esso rileva inoltre che, anche nei prossimi
anni, diverse operazioni di bilancio provocheranno un nuovo aumento
dell'indebitamento assoluto. Solo l'introduzione del freno
all'indebitamento con il Preventivo 2003, che vuole conseguire un
bilancio strutturalmente in equilibrio, comporterà secondo il Consiglio
federale una riduzione a medio termine del tasso d'indebitamento.

Nella sua interpellanza Schmied aveva tra l'altro chiesto al Consiglio
federale se, dopo l'approvazione del freno all'indebitamento da parte di
popolo e Cantoni, si potesse veramente ritenere possibile un arresto
dell'aumento del debito in un prossimo futuro e se non fosse giunta
l'ora di ridurre i debiti dello Stato.

Nella sua risposta il Governo precisa che il forte incremento del debito
della Confederazione negli anni Novanta è attribuibile solo per metà ai
disavanzi registrati nel conto finaziario (1991-1999: variazione del
debito = 64 miliardi; disavanzi cumulati = 34 miliardi). La rimanente
crescita è imputabile per lo più a operazioni di bilancio nel quadro
dell'autonomizzazione delle ex regie della Confederazione (FFS, Posta e
RUAG) nonché all'assunzione delle coperture della CPC (24 miliardi). In
questo contesto anche nei prossimi anni bisogna contare con un ulteriore
incremento del debito da circa 5 a 8 miliardi.

Nonostante questa ulteriore crescita del debito della Confederazione, il
Consiglio federale è dell'avviso che l'introduzione del freno
all'indebitamento nel 2003 comporterà a medio termine una riduzione del
tasso d'indebitamento (debiti in relazione al prodotto interno lordo) in
quanto il conto finanziario dev'essere, sempre nel medio termine, in
equilibrio.

Sulla proposta di Schmied di ammortare il debito attraverso eccedenze
nel conto finanziario, il Consiglio federale è di altro avviso. Visto
che secondo l'attuale piano finanziario nei prossimi anni le finanze
federali presenteranno sovraccarichi di natura  strutturale,
l'introduzione del freno all'indebitamento sarà possibile solo con
cosiderevoli risparmi. Ulteriori tagli sarebbero politicamente pressoché
irrealizzabili (così come aumenti d'imposte). Il freno all'indebitamento
garantisce comunque che eventuali entrate straordinarie (ad es. da
un'eventuale ulteriore vendita delle azioni Swisscom) vengano impiegate
interamente per l'ammortamento del debito.

DIPARTIMENTO FEDERALE DELLE FINANZE
Servizio della stampa e dell'informazione

Informazioni:
Peter Saurer, Amm. federale delle finanze, tel. 031 322 60 09

Ulteriori informazioni sui comunicati stampa attuali si trovano nella
rubrica "hot spot" del nostro sito internet www.efd.admin.ch.

20.2.2002