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Stretta collaborazione fra la Svizzera e l'Italia nella lotta contro la criminalità

Stretta collaborazione fra la Svizzera e l'Italia nella lotta contro la
criminalità

L'Accordo relativo alla cooperazione tra le autorità di polizia e doganali
entra in vigore il 1° maggio 2000

In futuro vi sarà una stretta collaborazione fra la Svizzera e l'Italia
nella lotta contro la criminalità transfrontaliera e la migrazione illegale.
Il 1° maggio 2000 entra in vigore l'Accordo relativo alla cooperazione tra
le autorità di polizia e doganali. L'Accordo prevede infatti la cooperazione
diretta fra gli uffici di collegamento nelle zone di frontiera.

Gli uffici di collegamento nelle zone di frontiera coordinano la loro azione
e procedono al reciproco scambio di tutte le informazioni considerate utili
in materia di polizia e di dogana. Analizzano la situazione della sicurezza
ed elaborano strategie comuni. Conformemente all'accordo bilaterale sulla
riammissione - che entra parimenti in vigore il 1° maggio 2000 - tali uffici
si occupano anche della preparazione e dello svolgimento del transito di
persone in situazione irregolare.

Le autorità centrali svizzere e italiane possono decidere il distacco, per
una durata determinata o indeterminata, di funzionari presso gli uffici di
collegamento dell'altra parte contraente. Gli agenti distaccati hanno
compiti consultivi e di assistenza, ma non sono competenti per l'esecuzione
autonoma di misure di polizia (per esempio arresti).

E' prevista l'istituzione di centri comuni

Al fine di estendere la cooperazione l'Accordo prevede la possibilità di
istituire centri comuni di cooperazione di polizia e doganale. Attualmente
sono in corso le trattative in merito all'accordo aggiuntivo che stabilisce
le basi legali dei centri comuni nonché la loro ubicazione.

La Svizzera ha concluso accordi bilaterali simili con tutti gli Stati
confinanti. Nel prossimo autunno è prevista dapprima l'entrata in vigore
dell'Accordo con la Francia. Faranno seguito gli accordi con la Germania e
l'Austria. Mediante tali Accordi la Svizzera - quale Paese non membro
dell'UE e di Schengen - intende evitare di diventare una piattaforma per la
criminalità transfrontaliera e la migrazione illegale.

Berna, 28 aprile 2000

Altre informazioni:
Folco Galli, Ufficio federale di polizia, tel. 031 322 77 88