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Cooperazione transfrontaliera con la Francia

Comunicato per la stampa

Cooperazione transfrontaliera con la Francia

Il Consigliere federale Koller abilitato a firmare l'Accordo

Il Consiglio federale ha approvato mercoledì il testo dell'accordo con
la Francia sulla cooperazione transfrontaliera nell'ambito giudiziario,
della polizia, della polizia di frontiera e della lotta contro la
migrazione illegale. Esso ha abilitato il capo del Dipartimento federale
di giustizia e polizia, il Consigliere federale Arnold Koller, a firmare
l'accordo. La firma è prevista per l'11 maggio prossimo, in occasione
della visita a Berna del ministro degli interni francese, Jean-Pierre
Chevènement. L'accordo entrerà in vigore non appena sarà stato approvato
dai Parlamenti di ambo gli Stati.

Tenore dell'accordo

L'accordo bilaterale sulla cooperazione transfrontaliera nell'ambito
doganale e della polizia disciplina essenzialmente i seguenti punti:

· istituzione di centri di cooperazione in prossimità della frontiera
· cooperazione diretta, sul posto, tra polizia e dogana
· unità miste di ambo i Paesi nella zona di confine
· assistenza reciproca da parte dei servizi di polizia per far luce su
atti punibili
· cooperazione in ambito tecnico, ad esempio sincronizzazione delle
frequenze radio
· obbligo di cooperare spontaneamente nel settore della polizia, in
particolare di trasmettere spontaneamente le informazioni
· scambio di dati concernenti le persone e le cose ricercate
· osservazione e inseguimento transfrontalieri
· protezione dei dati

Attualmente sono in corso negoziati con la Germania e l'Italia in vista
di un accordo sulla cooperazione transfrontaliera nell'ambito della
polizia. Lo scorso anno, la Svizzera ha firmato un Memorandum of
Understanding, rispettivamente con l'Austria e con la Germania, volto a
migliorare la cooperazione per quanto attiene agli interventi e alle
indagini e a consentire una valutazione unitaria della situazione, una
pianificazione congiunta degli interventi nonché la reciproca intesa
circa i canali di comunicazione. Prossimamente dovrebbero prendere il
via i negoziati con l'Austria in vista di un accordo sulla cooperazione
transfrontaliera nell'ambito della polizia, in cui sarà incluso anche il
Principato del Liechtenstein.

Il perché di un accordo con i Paesi limitrofi

La ragione principale per cui la Svizzera conclude accordi con i Paesi
limitrofi risiede nella cooperazione sempre più stretta, nell'ambito
della sicurezza interna, tra gli Stati dell'UE e segnatamente tra gli
Stati di Schengen. Di fronte a tale situazione, occorre evitare che la
Svizzera, che non fa parte né dell'EU né dello Spazio di Schengen, si
trasformi in un punto di convergenza della migrazione illegale e del
crimine organizzato transfrontaliero. Tale pericolo aumenta a misura che
la Svizzera protrae la propria esclusione dallo spazio di sicurezza
costituito dagli Stati membri dell'UE, privandosi così dei benefici
offerti dalle disposizioni comuni in materia di visti, d'asilo e di
residenza, dal collegamento in rete delle forze di polizia e dal sistema
d'informazione centralizzato. Con gli accordi bilaterali perseguiti, la
Svizzera si prefigge di migliorare sostanzialmente la cooperazione
nell'ambito della polizia con gli Stati limitrofi, rafforzando nel
contempo la sicurezza interna del nostro Paese.

Poiché la sovranità in materia di polizia in Svizzera spetta ai Cantoni,
hanno partecipato ai negoziati con la Francia la signora Monika Dusong,
consigliere di Stato neocastellano e il signor Laurent Walpen,
comandante della polizia ginevrina.

6 maggio 1998
DIPARTIMENTO FEDERALE
DI GIUSTIZIA E POLIZIA
Servizio informazione e stampa

Ulteriori informazioni:	Robert Eugster, Vicedirettore, Ufficio federale
degli stranieri,
tel. 031 / 325 95 70